Il mio knock-out al cancro

Il mio knock-out al cancro
Nessuno può colpire duro come fa la vita. Perciò andando avanti, non è importante come colpisci. L'importante è come sai resistere ai colpi, come incassi, e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti! Così sei un vincente! Rocky

sabato 26 aprile 2014

Il mio primo incontro con la chemio







La chemio. Mi chiamano: è ora! Paura e angoscia che salgono sempre di più, ma lo devi fare perchè secondo i dottori ti salva la vita. Alzarsi la mattina presto e fare 30 km sapendo che devi fare una terapia spaventosa. Sai cosa ti aspetta? Ho letto tanto sull'argomento, ma leggere è una cosa, farla un'altra. Le mie gambe diventano pesanti, più si avvicina il reparto e più il passo va a rilento. In sala d'attesa, tante persone stanno aspettando come me il loro turno. Quante donne calve con cappello o parrucca. Quante domande dovete ancora farmi? Si, sono stata operata. Si, è andata bene. Si, prendo le medicine. Ha perso peso? Ma quando mi fate entrare in quella stanza maledetta? Non vedete che ho paura? Che non riesco a stare in piedi? Il mio corpo e la paura, un'unica cosa. Mi danno pure un panino e il succo di frutta. Allora la giornata sarà lunga? Ma chi riesce a mangiare? Sulle infermiere posso dire che sono gentili, mi fanno vedere tre sacche di liquidi. Due bianche e una rossa. Mi spiegano che la rossa è quella che mi farà perdere i capelli. Io senza capelli? Naaaaa, io sono diversa da tutta questa gente calva. Io sono forte. Io sono un extraterrestre!. Sono stata seduta per ore ad ascoltare gli altri, le loro storie, da dove venivano. Ognuno di loro aveva una storia di vita vissuta da raccontarmi. Io non parlo, ascolto. Posso stare ore ed ore in mezzo a 100 persone, senza parlare. è un difetto, sono timida. Nella stanza con me cìera un vecchietto. Lo ammiravo. Combatteva contro il cancro. Mi raccontava la sua storia. 79 anni, iscritto all'università della terza età per imparare spagnolo. Mi faceva lezioni. Ridevamo. Se ci penso, quanta forza aveva quell'uomo. Mi diceva di non abbandonarsi, che bisogna sempre lottare. Ho scelto di mangiare il mio panino con lui, perchè per un attimo mi ha fatto dimenticare che avevi un ago con del veleno conficcato nel braccio. Il giorno dopo non era diverso come gli altri giorni. Pensavo realmente di essere forte veramente: Superman! le mattine seguenti facevo sempre la stessa cosa. Mi tiravo i capelli. Niente, erano lunghi e belli. La seconda chemio l'ho affrontata con meno paura. Eh già, non sono un'extraterrestre, non sono superman! Ho passato tutto quello che passa una persona che fa la chemio. Una seduta mi è stata anche fatta fuori vena. quel giorno ricordo che sentivo un bruciore al braccio, ma pur di non dare fastidio non ho detto niente. Che sbaglio enorme! 3 giorni di inferno, con ricovero d'urgenza. Un consiglio mi sento di darvi. Quando sentite qualcosa di diverso dalle altre volte, ditelo. Non abbiate paura di essere seccanti. Ed ecco che quel giorno è arrivato. Mi sveglio con ciuffi di capelli in mano. Una tragedia. Non ho fatto altro che piangere giorno e notte. Sapete, poi tutto diventa abitudine. Mi sono comprata una parrucca. Per quel poco che uscivo andava bene. Mi dicevo: cresceranno più forti e più lucidi di prima. Per sei mesi mi sono chiusa in casa, senza mai uscire. sapete cosa mi mancava più di ogni cosa? Il lavoro. Ogni giorno non vedevo l'ora che il dottore mi desse il permesso di tornare a lavoro. La chemio è finita, ma adesso mi aspetta la radioterapia, ma questa è un'altra storia e ve la racconterò la prossima volta.. Un abbraccio fortissimo, un bacio grandissimo e un grazie a tutti quelli che mi leggono, mi commentano e mi incoraggiano. Sto imparando ad usare il computer, quindi abbiate pazienza, prima o poi imparerò pure a rispondere ai commenti. Datemi tempo. Bacio. Brigitte.

14 commenti:

  1. Ciao Brigitte è un piacere leggerti e ritrovarmi nelle tue parole. ..paure ed esperienze vissute. ...la mia storia molto simile alla tua ho dovuto fare i conti con questa amara esperienza a soli 27 anni, diversa la situazione e la terapia scelta ma sicuramente le nostre emozioni erano uguali ed apprezzo molto la tua decisione di parlarne.Un abbraccio

    RispondiElimina
  2. grazie di cuore pian piano mi sto liberando da un incubo che sta dentro di me

    RispondiElimina
  3. ciao cara ho le tto la tua storia e ho rivissuto tutti i momenti in cui mia mamma affrontava il tuo stesso problema 6 anni fa! ricordo la sua forza nell'affrontare la chemio ma non scorderò mai il giorno in cui ha iniziato a perdere i capelli, un vero dramma sia per lei che per me nel vederla così tanto soffrire!! a distanza di 6 anni posso dirti che mia mamma sta benissimo, fa i soliti controlli di routine ma per fortuna ha avuto la forza di combattere questo brutto male senza mai abbattersi! un abbraccio forte

    RispondiElimina
  4. Mi piace leggere queste parole...no, non prendermi per matta, mi piace perchè se le racconti significa che ce l'hai fatta e sei qui per condividere un'esperienza durissima, ma che sei riuscita ad affrontare.
    Il tuo racconto mi porta alla mente ricordi molto difficili da metabolizzare...mio padre ha affrontato le terapie con coraggio, con una forza inaspettata, si è sottoposto a tutte le cure possibili per poter anche lui un giorno raccontare come ne fosse uscito...solo che lui non ci è riuscito. Ci ha provato, ha combattuto con un vigore incredibile fino alla fine, ma il bastardo ha avuto la meglio su di lui.
    Ecco perchè per me è una gioia invece leggere le parole di chi invece ce l'ha fatta, di chi può gridare un sonoro vaffxxxx al cancro...scusa il termine, ma ogni tanto ci vuole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. si cara vaffxxxxx e la parola giusto mi piace questa parola

      Elimina
  5. mi sembra che te cavi benissimo con il pc. Ciao mi chiamo Annamaria e sono una pittrice. oggi faccio la terapia del body painting, dipingo le cicatrici delle donne operate al seno creando dei veri e proprio capolavori artistici. I colori hanno il potere e l'energia di curare sopratutto ad un livello molto profondo e cioè la psiche oltre che il fisico. Mi occupo di cromoterapia e durante i miei cinque anni di protocollo o potuto approfondire il mondo dei colori. Intanto cominciamo con il dire che quel rosso dentro quella boccetta è un'incoraggiamento al coraggio che entrando lentamente nelle tue vene sta facendo passare la paura. E' vero i capelli ricrescono più forti e più belli. mangiare un panino va bene ma devi godertelo solo così aiuti il tuo sistema immunitario a rafforzarsi. Quel bruciore di cui parlavi io l'ho superato immaginando per quattro ore circa che degli omini piccoli piccoli entravano nelle mie vene e ballavano come degli scatenati a ritmo si samba. Ricordati che se pensi da malato ti ammali e siccome ci pensa da sola la malattia a farti sentire così, tu devi sforzarti di andare contro tendenza verso tutte quelle cose che ti danno piacere e che ti stimolano emozioni positive. LA CURA PIù GRANDE è NELLA TUA MENTE. Cambia atteggiamento e cambierai il futuro. Racconto di tutto questo nel mio libro che se avrai voglia di leggere sono certa che ti aiuterà. Ti faccio i miei più affettuosi auguri di cuore. Annamaria

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao e a me mi piace quello che fai tu pure come scrivi abbraccio

      Elimina
  6. forza e coraggio. un abbraccio Mariarita

    RispondiElimina
  7. ti sono vicina e prego per te,forza la battaglia è appena iniziata ma sono certa che la vincerai!

    RispondiElimina
  8. Mi chiamo Desirée, ho 25 anni e sono al fianco di mia madre a combattere quella che dicono essere una "sua" battaglia,ma che io considero "nostra". Ho scoperto per caso questo blog ed ho insistitocon mia madre affinché condividesse anche lei la sua esperienza con voi. Non ha voluto. Dice che per il momento non ha voglia di parlare. Eppure lei parla tanto di ció che le succede, con tutti. Non ha paura, non ne ha mai avuta. Non é arrabbiata, non lo é mai stata. Lei vive e continua a vivere. Questo é il suo scopo. Io invece, da figlia, sono arrabbiata. Sono arrabbiata con chiunque; con il destino, con Dio, con gli esseri umani, con tutti. Perché? Perché egoisticamente mi domando perché sia successo a lei. A lei che ha sacrificato tutta la sua vita per i suoi figli e che adesso che poteva godersi momento di spensieratezza, é stata travolta da questo ciclone indomabile. Sono arrabbiata nel sapere che soffrirà e che le cadranno i capelli. Lei, che ha sempre adorato portare i capelli lunghi. Sono arrabbiata, eppure non posso esprimerlo. Il mio sorriso so che la rende felice quindi, sorrido; ma é lei a non sapere che quel poco di forza che ho e che dimostro di avere, é lei stessa a trasmettermela. Questo per dirvi DA FIGLIA, GRAZIE A TUTTI VOI GENITORI, PER TUTTE QUELLE VOLTE IN CUI CI AVETE TRASMESSO LA VOSTRA FORZA E IL VOSTRO CORAGGIO! CI RENDETE PIÚ FORTI E CAPACI DI SOSTERVI ED AMARVI SEMPRE DI PIÚ.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. di posso dire solo questo fai bene di arrabbiati e un sentimento pure questo cosi butti qualcosa fori non lo tieni dentro se ti fa bene qualche volte gridi a 4 venti la tua rabbia ti abbraccio

      Elimina
  9. Eccomi di nuovo Brigitte, a leggere il tuo viaggio contro il male. Perchè il cancro E' il male. E' quella "malattia" che non fa solo star male fisicamente come fosse un virus intestinale. Fa star male l'anima, ti divora, ti spaventa. Ricordo mia mamma e la sua angoscia, la mia, perchè quando lei era malata io vivevo e lavoravo a 400Km di distanza e vederci non era facile. Ricordo il senso di vuoto che mi assaliva ogni volta che ricevevo una chiamata o un sms da un componente della famiglia. La paura di sapere che non avrei fatto in tempo a salutarla, a ricordare il colore dei suoi occhi, dirle quanto le voglio bene. Poi si è risolto tutto per il meglio, per fortuna. Ma ad ogni visita di controllo la paura c'è sempre. Noi non abbiamo vissuto la chemio con mamma, ma con altri membri della famiglia. Ero piccola per capire la reale gravità della malattia, ma ricorderò sempre la nonna quando le iniziarono a cadere i capelli, mentre la aiutavo a pettinarsi perchè lei non ce la faceva. Ricordo la sua espressione inizialmente seria, poi il suo sguardo quando si rese conto del mio stupore e della mia paura a ritrovarmi i suoi capelli tra le mani. E quel sorriso dolce mentre mi dice "Perchè non continui a spazzolare finchè togliamo tutto? Pensa che fortuna non dovrò più perdere tempo ad asciugare i capelli"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. gia questo e la forza della nonna ammiro gente cosi come il vecchietto che ho incontrato .

      Elimina