Il mio knock-out al cancro

Il mio knock-out al cancro
Nessuno può colpire duro come fa la vita. Perciò andando avanti, non è importante come colpisci. L'importante è come sai resistere ai colpi, come incassi, e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti! Così sei un vincente! Rocky

domenica 13 aprile 2014

Il mio primo combattimento



"A me? ma nooo! Non tocca a me, solo alle altre"

Questo è il pensiero che abbiamo tutte. Quando poi tocca a noi, il mondo chiaramente ci crolla addosso. Sette anni fa, quasi per caso, sotto la doccia. La tocchi la prima volta, la seconda, la terza. Ti viene in mente cosa avevi letto sul giornale quasi per caso "alza il braccio e palpa il seno" Eh si, inevitabilmente adesso il nodulo lo senti sotto le dita. E ti viene il freddo, i brividi e subito dopo il caldo che ti fa sudare e ti assale una grande paura.  Per tutta la giornata non ho fatto altro che toccare quel nodulo. A chi lo dici per primo? Marito? Figlie? Amiche? Decido di parlarne con mia figlia. Mi sono detta: è inutile allarmare tutti. Uno alla volta è meglio. E così inizia il mio cammino tra dottori e ospedali. Un cammino lungo e faticoso, insomma non una passeggiata. Io che l'ospedale l'ho conosciuto e visto solo per mettere al mondo i miei 4 figli, proprio io? Non so quanti dottori ho sentito. Ognuno diceva una cosa diversa e a te cresce la paura. Senti le parole "operazione", "taglio totale", "radioterapia"... CHEMIOTERAPIA! Mi chiedono di firmare un documento, perchè con molta probabilità il mio seno non sarebbe tornato come prima, non ci sarebbe stato proprio. Io non voglio firmare. Come si permette quest'uomo a chiedermi questo? Fa sparire un pezzo di me, della mia femminilità. Non parlo con nessuno di questa cosa, me la tengo dentro, e con una paura che appartiene solo a me, firmo questo documento. Il dottore mi ha spiegato che perderò tutti i capelli. Ma no!Io sono diversa, io i capelli non li perderò! Il giorno dell'intervento, nonostante i figli e il marito presenti, ti senti sola con un angoscia allucinante. Nella stanza trovi conforto dalle donne che stanno passando le tue stesse cose. Ti confronti, ti conforti, parli con loro liberamente. Senti le loro voci, tante voci con esperienze diverse ma accomunate da un unica cosa "il cancro". Ti parlano di dottori bravi e dottori meno bravi. "Speriamo che non mi tocchi quello meno bravo allora", lo dici nonostante tu non conosca minimamente i due.

Adesso vi saluto, perchè nonostante tutto ho da stirare camicie, preparare il pranzo e sistemare un pò la casa.

9 commenti:

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  2. meno male brigitte che hai da stirare almeno significa che adesso va tutto bene...la leggo volentieri come un bambino legge i primi libri!

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  3. Brava continua cosi...scrivendo dai coraggio a chi adesso sta affrontando il tuo stesso calvario...e tu un po te ne liberi...un po per volta.♥♥

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  4. Brigitte scrivi molto bene ed in maniera diretta. Brava anche ka figliola che controlla la lingua italiana...ma sn certa che ti capiremo tutti benissimo anche cn qualche errore...la storia,..la tua storia e' talmente forte che va oltre la grammatica. Voglio leggere i particolari di tutta l'odissea...se non chiedo troppo entra nri dettagli...ti leggono persone malate di cancro...sono certa che rivedersi in te può dare loro sostegno e speranza.

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    1. grazie finalmente ho trovato il coraggio di rispondere con il mio "italiano fai da te"

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  5. posso solo immaginare la paura... infatti si pensa sempre a me non capiterà... e poi invece capita! Tu sei qui che lo racconti ed è questo l'importante...scrivi molto bene ed è un piacere leggerti.

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