Il mio knock-out al cancro

Il mio knock-out al cancro
Nessuno può colpire duro come fa la vita. Perciò andando avanti, non è importante come colpisci. L'importante è come sai resistere ai colpi, come incassi, e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti! Così sei un vincente! Rocky

giovedì 17 aprile 2014

Il giorno del primo incontro in sala operatoria




Quanti pensieri ti passano per la testa prima dell'intervento. Come sarà la tua vita dopo? hai la forza per affrontare tutto questo? La gente ti capisce? La tua famiglia? Ti sembra che per loro sia tutto normale. Ti vedono in piedi e ti vedono fare una vita normale. Cucini, pulisci casa e a volte dai loro pure una risposta ai loro problemi. Non sanno che tu hai il cancro? Hai notte e giorno un solo pensiero "la morte". Cancro= Morte. Due parole e lo stesso significato. Ce la fai? Sai che devi affrontare i dolori.Ma sei forte. Fai vedere a tutti che sei forte. Lo dici pure "non preoccupatevi per me, io sono forte". Crolli solo quando nessuno lo vede. Il giorno dell'operazione vai vicino alla sala operatoria con i tuoi piedi. Il dottore un minuto prima ti fa la domanda "Sai già tutto o hai bisogno o hai ancora qualche domanda?" Ne avresti mille ma dalla tua bocca non esce nulla e pensi "che bello il dottore mi ha dato del tu, mi sento come se fossi in famiglia" Al risveglio non vedi nessuno ma il primo pensiero è quello di verificare se hai ancora il seno. Se sei ancora donna. La mano tocca qualcosa sotto la fasciatura e ti accorgi che c'è, che te lo hanno lasciato. Adesso tutto il resto vien da se. Tu adesso vorresti solo dormire ma non puoi perchè intorno al tuo letto ci sono marito e figli. Sono venuti da Padova, da Roma e in un certo senso ti danno pure fastidio. Loro lo fanno per il tuo bene, ma a te da comunque fastidio perchè vorresti dormire. 5 giorni di ospedale. Visto che difficilmente parli con gente che non conosci, soffri in silenzio, non capendo come mai la fisioterapista faceva fare gli esercizi di riabilitazione solo alle altre e non a te.Per poi scoprire che il dottore ha dimenticato di segnalarti. Cammini per l'ospedale e ti ritrovi davanti ad una stanza. Era la Cappella dell'ospedale. Ti trovi nell'ospedale di San Giovanni Rotondo, l'ospedale voluto da Padre Pio. Con un gruppo di persone, entri e ti siedi dietro dietro. Ad un certo punto senti un calore. C'è da dire che non sei cattolica e credi in Dio in maniera diversa della maggiorparte dei credenti. La notte dopo impazzisci. Senti un'odore forte di fiori intorno al letto.Ti alzi per controllare di non aver lasciato qualche caramella sul comodino. Non ne parli con nessuno, anche se dopo scopri cosa vuol dire, perchè ti parlano chiaramente di miracoli di padre pio e di profumo di fiori che sentono i miracolati. Ma forse non vuoi credere e ti convinci quasi per assurdo che l'ospedale nasconde tubi nel muro che emanano questo profumo di fiori. Cinque giorni dove il giorno diventa solitudine e la notte diventa giorno per l'insonnia. Torni a casa, felice di aver superato la prima tappa, senza sapere che il peggio deve ancora venire. Hai una casa bella grande e al ritorno la trovi uguale a come l'hai lasciata. Estate. L'estate pià calda degli ultimi decenni.Sai che non puoi lasciarti andare, quindi nonostante il male al braccio, continui a fare la vita di una casalinga. Alla tua famiglia non fai mai mancare nulla. Hanno pranzo e cena sempre pronto a tavola. Forse con il senno di poi capisci che hai sbagliato. Nessuno ti prende sul serio.Ti vedono in piedi. Non avendo il computer, la tua più grande amica resta la televisione. Quante stupidaggini vedi in tv in quei 6 mesi. è così inizia una vera e propria malattia, che ancora oggi reputi più forte del cancro "La depressione". Ti sale pian piano.Senti qualcosa al centro dello stomaco, come una pietra. Da un giorno all'altro non hai più le forze per fare niente. Te ne stai lì, buttata sul divano con il televisore acceso senza vedere nulla. Chi ti sta intorno, pensa che sia dovuto al cancro e nessuno capisce la tua situazione. Forse perchè la depressione ancora oggi viene sottovalutata e non viene presa sul serio. Per molti la depressione non è una malattia. Quando iniziate a soffrire di depressione non prendetela alla leggera, correte subito da qualcuno che può aiutarvi, perchè da sole non se ne esce.Siate concentrate sul cancro. Parlate del Cancro, pure quando vedete che la gente che si stacca da voi.Ancora oggi, la gente si spaventa solo a sentir parlare di cancro, quasi fosse una malattia contagiosa. Parli con la gente e confessi di avere il cancro e la gente ti risponde "perchè ne stai parlando? meglio stare zitti" o "non vengo a farti visita perchè non volevo che pensassi che ero curiosa di sapere le cose tue".Non capiscono che venendo a trovarti, male non facevano.  Quindi gridalo ai 4 venti che hai il cancro. Non nascondetevi. Abbiamo bisogno di parlare e di parlarne. Ah, non dimenticate mai di abbracciare voi per primi la gente, sopratutto quella gente che non capisce che un abbraccio vale più di mille parole buttate al vento. Un abbraccio fortissimo. Brigitte.

24 commenti:

  1. eh si hai proprio ragione, la depressione è proprio brutta, però sei riuscita a superare tanto, sei una persona forte, la forza è dentro di te e l'hai usata tutta in tutti i momenti meno felici , come questo che hai descritto qui. Sei una donna forte e ti do un abbraccio virtuale

    RispondiElimina
  2. non ho nulla da dirti ,ti ho letta con piacere e con le lacrime rivivendo i miei ultimi 10 anni ,pensando che sei una persona forte e dolcissima ,ti mando con piacere un grandissimo abbraccio e se un giorno vorrai conoscere questa pazza che ti ha letta trovi la mia lettera qui http://mamma-e-company.blogspot.it/2013/05/buon-giorno-mi-presento-con-la-mia.html

    RispondiElimina
  3. La tua è una bellissima testimonianza: vera, sincera, da donna forte e combattiva. Non importa chi non ti ha donato la sua spalla forse il cancro non ti ha solo tolto ma anche dato nuovi occhi, nuovi amici e una seconda possibilità. Ti auguro il meglio!

    RispondiElimina
  4. Non posso che non darti ragione, la depressione è peggio del cancro.... ti consuma! purtroppo per questa brutta strada ci è passata mia mamma... 14 anni fa è sprofondata, ogni giorno la vedevo sempre peggio... per fortuna, come scrivi tu, gli abbracci aiutano molto più e piano piano grazie al nostro affetto è riuscita a riprendersi, anche se non ti nascondo che sto sempre a notare ogni suo piccolo cambiamento di umore, perché sono spaventata al pensiero di ritrovarmela come tanto tempo fa... Ti faccio ancora tanti complimenti per la tua iniziativa... questo blog può dare conforto a chi sta cercando di superare il cancro, sia che si tratti della persona interessata, sia delle persone che sono accanto ai malati... Mi fa molto piacere leggerti.

    RispondiElimina
  5. Mi rispecchio in quello che hai scritto..dopo 7 anni di cui 2,ho elaborato tutto.a volte nn ho voglia di vivere,mi vedo invecchiata di colpo e mi chiedo che colpa ho dovuto scontare

    RispondiElimina
    Risposte
    1. nessun colpa il senso era è lo e ancora vedere la vita con occhi diverso

      Elimina
  6. Quante somiglianze... Mi è sembrato, per un attimo, di tornare indietro, a quel momento in cui non sapevo cosa mi aspettasse .... I cicli e il gran caldo... Binomio così forte da stendere anche le persone più forti.... Mi sono commosso leggendo questo articolo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie non ti conosco personalmente ma ti conosco molto bene mia figlia mi raccondava tutta la tua strada fatta e si non e finita ma siamo forte

      Elimina
  7. ti leggo piangendo purtroppo rivivo i tuoi momenti che ancora non ho superato purtroppo la malattia di papá...e vorrei poter dire che l'ha superato come te brigitte combsttendo come un pugile...anche io sono stata a 16anni a san Giovanni rotondo ero una ragazzina andata li da scettica come se fosse in una gita...sono arrivata in macchina alle 5:00 di mattina dove a vedere messa c'erano solo gente del posto l'ora di padre pio la chiamavano quella messa perché padre pio la celebrava prestissimo...entro nella vecchia cappella e la prima cosa che noto sono il velo in testa alle donne in senso di rispetto....ad un tratto sento anche io un forte odore di rose ma non sapendo cosa fosse pensavo:ma questi preti quando si alzano per pulire e profumare la chiesa???dopo qualche ora é svanito solo dopo al rientro ho saputo la storis di padre pio e del profumo di rose...vorrei risentirlo adesso da credente....

    RispondiElimina
  8. Sei stata forte e sei forte a scrivere tutto ciò. Non hai idea di come fa bene leggere queste parole, per chi, in questo momento sta attraversando questo triste calvario...!! Grazie di cuore...<3

    RispondiElimina
  9. Non avrei avuto la tua forza di affrontare tutto questo e il coraggio di raccontarlo a tutti , ti sto vicina ,so che è un momento di triste calvario e spero che tutto questo finisca in positivita' , ti abbraccio virtualmente !!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. tu non sai quando puoi essere forte una persona quando lo deve essere neanche io pensavo di avere tanta forza

      Elimina
  10. ti scrivo con le lacrime agli occhi, la tua storia mi ha commossa tanto , hai una forza indescrivibile che io personalmente non credo di riuscire a superare , sei stata forte sia a scrivere le tue parole che affrontare questo brutto calvario ..
    Ti auguro davvero il meglio e che questo sia solo un brutto ricordo ma un inizio positivo , un abbraccio forte anche se virtuale , ti sono vicina ...

    RispondiElimina
  11. Cara Brigitte ti leggo e ti seguo dal tuo primo post. So di cosa parli perchè in famiglia ho avuto alcuni casi di cancro, l'ultimo lo scorso anno con mia mamma che fortunatamente sta risolvendo per il meglio. Per il discorso della depressione lo so di cosa parli. Di quel buco nero quando la gente ti vede vivere mentre tu neanche ti accorgi di cosa stai facendo. E anche l'idea di bere un bicchiere d'acqua sembra una prova insuperabile. Fai benissimo a condividere la tua esperienza, secondo me può aiutare chi ha vissuto o chi sta vivendo questa malattia che tutti abbiamo timore di pronunciare, cancro. So benissimo cosa vuol dire svegliarsi nel letto di un ospedale dopo un intervento, e non pensare se è andato tutto bene, ma chiedersi "sono ancora una donna?". Il prossimo settembre dovrò affrontare anche io un intervento particolare, dico di essere pronta ma la verità è che ho una fifa blu. E per fortuna non è per una malattia grave, o per lo meno non comporta rischi di vita. Le tue parole sono di conforto. Ti auguro la buona notte, e una buona Pasqua con la tua famiglia.

    RispondiElimina
  12. ciao finalmente vi riesco salutarvi scriverò con il mio italiano "fai da te" e provo darvi la risposta giusto vi abbraccio

    RispondiElimina